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Anche quest'anno la locale sezione del CAI ha organizzato questo adrenalinico trekking che si svolge sulla costa orientale della Sardegna all'interno del Golfo di Orosei.
Il trekking Selvaggio Blu è considerato il più difficile trekking italiano per lunghezza, isolamento e difficoltà tecniche, e di sicuro è unico per le sue caratteristiche e bellezza. In 5 giorni di cammino, arrampicate e calate in corda si percorre un tratto di costa sarda selvaggio e suggestivo dove il mare ci accompagna di continuo con il suo magico colore blu.
Definito come il più impegnativo trek percorribile in Italia, ‚"selvaggio blu‚Äù è forse anche il più originale e bello. Sospeso tra il più bel mare del Mediterraneo ed alte pareti rocciose, offre un insieme di paesaggi e situazioni introvabili in altri luoghi. Ci si muove in un ambiente isolato dove raramente si incontrano altre persone e dove non vi sono strade, case o altro che richiami la presenza umana che non siano testimonianze antiche della vita dei pastori di capre e dei carbonai toscani che fino agli anni '60 operarono da queste parti. Nel periodo tra le due guerre mondiali, quando la rete ferroviaria nazionale si espanse, vennero qui tagliati molti boschi per fornire il legno di ottima qualità (leccio e ginepro) necessario alla costruzione delle traversine dei binari.
Siamo già alla terza edizione e il programma ancora una volta si è rivelato entusiasmante.
Leggi l'avvincente diario di bordo scritto dai partecipanti al trekking e vivi insieme a loro quei 5 giorni di avventura.
--> Selvaggio Blu 2022. Diario di bordo
--> Selvaggio Blu 2022. Galleria fotografica
Tappa 1 Martedì 27 settembre --> Vedi filmato
Tappa 2 Mercoledì 28 settembre --> Vedi filmato
Tappa 3 Giovedì 29 settembre --> Vedi filmato
Tappa 4 Venerdì 30 settembre --> Vedi filmato
Tappa 5 Sabato 1 ottobre --> Vedi filmato
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Pubblichiamo con piacere la bella esperienza di due nostri soci che seguendo una proposta pubblicata sulla rivista del CAI hanno percorso uno dei più bei percorsi sull'isola d'Elba. Di seguito la loro relazione.
Vogliamo condividere con i soci della nostra sezione CAI l'allegata proposta tratta dal mensile Montagne 360 del mese di gennaio 2022 (pag. 26-28)
Complice 3 giorni di bel tempo nel fine settimana scorso, abbiamo potuto godere della meravigliosa esperienza della Grande Traversata Elbana, percorrendo sentieri montani in paesaggi marini, respirando profumi a noi - frequentatori di sentieri alpini - sconosciuti. Una cartellonistica e segnavia abbastanza presente e puntuale ci ha permesso di completare la traversata senza problemi; la tempistica indicata dai cartelli congrua con i tempi di percorrenza e sentieri ben mantenuti hanno contribuito alla riuscita del percorso.
Da ultimo un ringraziamento agli albergatori che - come i rifugisti - hanno risolto ogni nostro problema logistico.
Laura e Luciano

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Potrebbe risultare strano citare isole, mare, spiagge quando si parla di CAI, ma questa volta la locale sezione di Carate Brianza del Club Alpino Italiano ha messo nei propri programmi un vero trekking su questa nostra meravigliosa isola italiana."Selvaggio Blu" è l'appellativo che è stato dato a questo spettacolare percorso che segue le scogliere dell'Ogliastra, la parte orientale della Sardegna, partendo da Pedra Longa fino a Cala Sisine attraversando un percorso che, a ragione, viene definito il trekking più difficile e impegnativo d'Italia.
Protagonisti di questa avventura sono stati nove soci della sezione che, accompagnati da una guida alpina, hanno affrontato questo spettacolare percorso durato ben cinque giorni.Particolarità del "Selvaggio Blu" è proprio il fatto che pur svolgendosi praticamente sempre a picco sul mare richiede buona preparazione alpinistica e soprattutto una buona dose di "coraggio" per superare sentieri impervi, tratti esposti e "calate" nel vuoto con l'ausilio di corde.
I protagonisti di questa avventura.Vanni Spinelli la nostra Guida Alpina che ci ha accompagnato e guidato in questi lunghi giorni
Marta Cesana
Silvano Viganò
Giuseppe del Vecchio
Aldo Villa
Luigi Fantin
Marco Noseda
Nicola Vallani
Antonio Colombo
Federico Caputo.
--> Scarica il diario del trekking

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Con oltre 7.500 metri di dislivello, 120 Km di percorso e ben 10 rifugi visitati, si conclude il trekking lungo l'alta via della Valmalenco organizzato dalla locale sezione CAI.
Ormai l'escursione di "più giorni" è irremovibile dal programma del CAI di Carate Brianza.
Quest'anno i 4 partecipanti Giuseppe, Marco, Nicola e Silvano sono rimasti in Lombardia per attraversare l'alta Valmalenco, sostando anche al nostro rifugio Capanna Carate.
Grazie al bel tempo e all'affiatamento hanno potuto assaporare la bellezza di questo territorio che conserva ancora un aspetto abbastanza solitario e selvaggio e che è a pochi passi da noi.
La Valmalenco dà la possibilità di ammirare tutti gli aspetti della montagna: boschi, prati e alpeggi.. torrenti, gole e laghi.. vette, dirupi e ghiacciai che creano suggestivi paesaggi naturali.
Da dire che sono presenti imponenti cime come il Disgrazia, il Bernina (il quattromila più orientale delle Alpi) e il Pizzo Scalino che, nonostante sia il meno alto tra le vette (3.323 mt), è il simbolo della valle.
I nostri escursionisti, camminando lungo i sentieri in questo ambiente e trascorrendo alcune notti nei vari rifugi, hanno potuto godere di tutto questo allontanandosi per 5 giorni dai ritmi frenetici della vita quotidiana.
Insomma un percorso avvincente in una delle più belle aree montane della nostra regione.
Vi aspettiamo il prossimo anno per la prossima avventura.
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Anche quest'anno non è mancata la "più giorni" in giro per monti. La scelta è caduta sul Sentiero Roma, che è forse la più classica ed affascinante delle escursioni sulle Alpi centrali.
I 4 ormai affiatati partecipanti, Silvano, Marco, Luigi e Aldo ci raccontano così la loro avventura:
Siamo partiti lunedì da NOvate Mezzola per percorrere la 1° tappa nella splendida Val Codera e in 4 ore raggiungere il rifugio Brasca (1304 mt) accompagnati dal sole.
La 2° tappa ci ha portati al Rifugio Gianetti (2534 mt) in 5,30 ore nella Val Porcellizzo superando il Passo del Barbacan. Il peso dello zaino si alleggerisce alla vista spettacolare delle cime maestose del Badile e del Cengalo.
Per la 3° tappa dobbiamo arrivare al Rifugio Allievi (2385 mt). Dopo aver superato il passo Camerozzo, entriamo nella Valle del Ferro, sfioriamo il Bivacco Molteni-Valsecchi, attraversiamo il passo Qualido che ci introduce alla vista del Rifugio Allievi in Val Zocca. Questo tratto di discesa è stato molto impegnativo per l'esposizione e la presenza di catene.
Il tempo è sempre bello col cielo sgombro dalle nuvole e una temperatura ideale, lo zaino è sempre pesante e comincia a farsi sentire, ma siamo sempre su di giri.
L'ultima tappa prevede l'arrivo al Rifugio Ponti (2560 mt). Partiamo e riusciamo a superare il passo Torrone e il difficoltoso Passo Cameraccio. Purtroppo qui il tempo si mette al brutto e minaccia temporali; la Bocchetta Roma a 2920 mt non è visibile coperta com'è da nuvole nere. Decidiamo così a malincuore di scendere il più in fretta possibile percorrendo la Val Pioda e arrivare in Val di Mello. Da qui abbiamo raggiunto il punto di partenza di 4 giorni fa a Colico, con l'ausilio dei mezzi pubblici: navetta, pullman e treno.
Malgrado non siamo riusciti a completare il percorso programmato, siamo stati pienamente soddisfatti del giro compiuto e dell'ottimo affiatamento. Completeremo il pezzo tralasciato prossimamente!!!!