Quelli che son tornati. Dalle rive del Lambro alle sponde del Don: testimonianza della campagna di Russia
Titolo: | Quelli che son tornati. Dalle rive del Lambro alle sponde del Don: testimonianza della campagna di Russia |
Categorie: | Storia e tradizioni |
LibroID: | STR-xx |
Autori: | Pietro Arienti |
ISBN-10(13): | 9788875110390 |
Editore: | Bellavite |
Data pubblicazione: | 2004 |
Number of pages: | 159 |
Lingua: | Italiano |
Prezzo: | 12.00 |
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Descrizione: |
Perché scrivere ancora della Guerra di Russia quando la produzione letteraria e saggistica su questa tematica è così ampia? C'è ancora qualcosa da dire o da raccontare su un evento ormai passato da più di mezzo secolo? Domande più che legittime e che hanno caratterizzato la scelta di realizzare quest'opera in "ricordo dei morti per aiutare i vivi". Ogni anno i reduci di Russia di Carate si ritrovano, nella Baita del Gruppo Alpini, per un momento conviviale: si guardano commossi e si lasciano andare ai ricordi. Ogni anno, però, manca qualcuno. Proprio da questi incontri e proprio perché il gruppetto si assottiglia sempre più è nata la necessità di raccogliere, conservare e tramandare le memorie, gli aneddoti, le impressioni, i ricordi piacevoli e no, le esperienze di quegli anni difficili di guerra e di sofferenza a cui è seguita la gioia del ritorno. "Raccogliere": con un meticoloso lavoro di intervista, di indagine per "ripulire" i ricordi ormai sbiaditi dal tanto tempo passato, e di ricerca di immagini e documenti inediti. "Conservare": con la stesura di un testo originale, inserendo le testimonianze individuali in un più ampio contesto storico-sociale di quel periodo. "Tramandare" per insegnare le brutture della guerra alle nuove generazioni. Se è vero che la Storia è maestra di vita, è indispensabile trasmettere le memorie dei nostri Padri, specialmente le pagine più critiche, magari le più dolorose, perché siano di monito affinché non si ripetano più eventi di tal genere e portata. Ringrazio allora, prima di tutto, l'autore Pietro Arienti per la serietà e la competenza con cui ha lavorato. Ringrazio poi i reduci caratesi che, con disponibilità e, a volte, con grande coraggio, hanno aperto il loro cuore e la loro mente per "dire" le loro storie. Un grazie al Gruppo Alpini di Carate che, in occasione del 75° anniversario di fondazione, si è, ancora una volta, dimostrato molto sensibile e attento sostenitore del valore della storia, difesa e tramandata. Infine un grazie a te lettore perché, sicuramente, stai condividendo l'iniziativa e, spero di cuore, anche gli ideali in essa racchiusi. |