15-19 luglio 2018. Trekking di più giorni. Alta Via della Valmalenco.
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Con oltre 7.500 metri di dislivello, 120 Km di percorso e ben 10 rifugi visitati, si conclude il trekking lungo l'alta via della Valmalenco organizzato dalla locale sezione CAI.
Ormai l'escursione di "più giorni" è irremovibile dal programma del CAI di Carate Brianza.
Quest'anno i 4 partecipanti Giuseppe, Marco, Nicola e Silvano sono rimasti in Lombardia per attraversare l'alta Valmalenco, sostando anche al nostro rifugio Capanna Carate.
Grazie al bel tempo e all'affiatamento hanno potuto assaporare la bellezza di questo territorio che conserva ancora un aspetto abbastanza solitario e selvaggio e che è a pochi passi da noi.
La Valmalenco dà la possibilità di ammirare tutti gli aspetti della montagna: boschi, prati e alpeggi.. torrenti, gole e laghi.. vette, dirupi e ghiacciai che creano suggestivi paesaggi naturali.
Da dire che sono presenti imponenti cime come il Disgrazia, il Bernina (il quattromila più orientale delle Alpi) e il Pizzo Scalino che, nonostante sia il meno alto tra le vette (3.323 mt), è il simbolo della valle.
I nostri escursionisti, camminando lungo i sentieri in questo ambiente e trascorrendo alcune notti nei vari rifugi, hanno potuto godere di tutto questo allontanandosi per 5 giorni dai ritmi frenetici della vita quotidiana.
Insomma un percorso avvincente in una delle più belle aree montane della nostra regione.
Vi aspettiamo il prossimo anno per la prossima avventura.
17-20 luglio 2017. Trekking di più giorni. Sentiero Roma
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Anche quest'anno non è mancata la "più giorni" in giro per monti. La scelta è caduta sul Sentiero Roma, che è forse la più classica ed affascinante delle escursioni sulle Alpi centrali.
I 4 ormai affiatati partecipanti, Silvano, Marco, Luigi e Aldo ci raccontano così la loro avventura:
Siamo partiti lunedì da Novate Mezzola per percorrere la 1° tappa nella splendida Val Codera e in 4 ore raggiungere il rifugio Brasca (1304 mt) accompagnati dal sole.
La 2° tappa ci ha portati al Rifugio Gianetti (2534 mt) in 5,30 ore nella Val Porcellizzo superando il Passo del Barbacan. Il peso dello zaino si alleggerisce alla vista spettacolare delle cime maestose del Badile e del Cengalo.
Per la 3° tappa dobbiamo arrivare al Rifugio Allievi (2385 mt). Dopo aver superato il passo Camerozzo, entriamo nella Valle del Ferro, sfioriamo il Bivacco Molteni-Valsecchi, attraversiamo il passo Qualido che ci introduce alla vista del Rifugio Allievi in Val Zocca. Questo tratto di discesa è stato molto impegnativo per l'esposizione e la presenza di catene.
Il tempo è sempre bello col cielo sgombro dalle nuvole e una temperatura ideale, lo zaino è sempre pesante e comincia a farsi sentire, ma siamo sempre su di giri.
L'ultima tappa prevede l'arrivo al Rifugio Ponti (2560 mt). Partiamo e riusciamo a superare il passo Torrone e il difficoltoso Passo Cameraccio. Purtroppo qui il tempo si mette al brutto e minaccia temporali; la Bocchetta Roma a 2920 mt non è visibile coperta com'è da nuvole nere. Decidiamo così a malincuore di scendere il più in fretta possibile percorrendo la Val Pioda e arrivare in Val di Mello. Da qui abbiamo raggiunto il punto di partenza di 4 giorni fa a Colico, con l'ausilio dei mezzi pubblici: navetta, pullman e treno.
Malgrado non siamo riusciti a completare il percorso programmato, siamo stati pienamente soddisfatti del giro compiuto e dell'ottimo affiatamento. Completeremo il pezzo tralasciato prossimamente!!!!
19-22 luglio 2016. Trekking del del Civetta
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Per il 2° anno la locale sezione del cai ha intrapreso l'esperienza della "più giorni" per monti. Il giro di quest'anno ha visto Silvano, Marco, Luigi e Aldo alle prese col Civetta, gruppo montuoso appartenente alle Dolomiti in provincia di Belluno. Separa la Val di Zoldo dall'Agordino e fa da cornice al caratteristico paesino di Alleghe.
Partiti martedì 19 luglio da Carate, il gruppo dei 4 soci è arrivato al Rifugio Coldai dove hanno pernottato la prima notte in preparazione della a tappa prevista per il giorno successivo cioè il rifugio Tissi. In un paio d'ore hanno raggiunto il rifugio e poi proseguito per il rifugio Vazzoler dove hanno dormito la 2° notte.
Partenza all'alba il terzo giorno per compiere il tratto più impegnativo. Gli escursionisti si sono divisi: Marco e Aldo si sono spinti sulla ferrata Tissi, mentre Silvano e Luigi hanno percorso il periplo del gruppo Civetta. Si sono ritrovati nuovamente al rifugio Coldai dove si è concluso il giro.
Rientrati a Carate venerdì pomeriggio, contenti per la compagnia, il bel tempo e l'affiatamento creato tra i partecipanti.
20-24 luglio 2015. Trekking di più giorni. Pale di San Martino in Dolomiti.
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La sezione del CAI di Carate Brianza, nell'ambito delle attività dedicate all'escursionismo in montagna, ha organizzato nella terza settimana di Luglio una trasferta di cinque giorni con meta il gruppo dolomitico della Pale di S Martino, nel comune di S. Martino di Castrozza (TN).
La gita fa parte del programma che il caro amico Elio aveva preparato con tanto impegno ed entusiasmo e doveva essere la più significativa tappa delle tante iniziative pianificate per l'anno in corso.
Partiamo da Carate Lunedì 20 Luglio in mattinata e, arrivati al Passo Rolle, iniziamo l'escursione alla volta del rifugio Volpi al Mulaz, meta del primo pernottamento. Lasciata l'auto, cominciamo la camminata percorrendo la carrabile che porta alla Baita Segantini (mt 2170) da cui si gode uno dei panorami più celebri e rinomati di tutte le Dolomiti con lo slanciato profilo del Cimone della Pala (mt 3184). Lasciata la Baita, seguiamo la strada bianca che scende nella bellissima e verdeggiante Val Venegia, traversata dal torrente Trevignolo e contornata dalle imponenti cime dolomitiche. Preso il sentiero che si inerpica sulle pareti rocciose del Mulaz, la salita si fa via via sempre più severa sino ad arrivare al passo Mulaz (mt 2610). I più in forma, salgono in vetta al Mulaz; poi, ricompattato il gruppo, scendiamo al rifugio Volpi dove pernottiamo.
Il secondo giorno, partenza di buonora, ci aspetta il trasferimento dal Mulaz al rifugio Pedrotti che raggiungeremo percorrendo il Sentiero delle Farangole, parte integrante dell'Alta Via n. 2 delle Dolomiti. Cominciamo con la ripida salita verso la Forcella Margherita; poi, percorrendo un tratto detritico con qualche segmento attrezzato, raggiungiamo il passo della Farangole (mt 2939). Da qui scendiamo in un canalone lungo l'attrezzata ed impegnativa via fino a raggiungere la stretta e suggestiva Valle delle Comelle, contornata dalle torri dolomitiche. La lunga traversata in mezza costa, con ancora brevi tratti esposti ed attrezzati, ci porta al desolato Pian dei Cantoni da cui risaliamo verso l'Altopiano delle Pale. Qui il paesaggio cambia radicalmente diventando, come molti dicono, "lunare": roccia, detriti, e toni dominanti sul grigio. Ancora uno sforzo e raggiungiamo il rifugio Pedrotti al Rosetta (mt 2581) che sarà il punto di partenza delle escursioni dei prossimi giorni.
Per il terzo giorno, il 22 Luglio, in programma c'è il Giro della Pala di San Martino; anello classico della Pale che consente di ammirare alcune delle pareti più imponenti di tutto il gruppo. Percorrendo l'altopiano roccioso delle Pale, saliamo al passo Pradidali Basso (mt 2658) e prendiamo il sentiero che scende nello splendido vallone che conduce al rifugio Pradidali. Camminata abbastanza agevole benchè su fondo ripido e sconnesso. Arriviamo al rifugio Pradidali da cui si gode della vista mozzafiato sulla Cima Canali ed il Sasso Maor, teatro delle audaci ascensioni di Maurizio Zanolla (meglio conosciuto come Manolo) ricordate da una riproduzione che troviamo nel rifugio. Si riparte dopo una breve sosta per rifocillarci prendendo la ripida salita per il Passo di Ball (mt 2443) oltre il quale il sentiero scende a mezza costa con vari tratti esposti ed attrezzati. Arriviamo ai piedi della Pala di San Martino dall'inconfondibile silhouette dove ci imbattiamo in un inatteso manto erboso molto riposante alla vista. Notiamo un'incredibile quantità di stelle alpine: evidentemente da queste parti non sono una rarità. Abbiamo perso quota sensibilmente e l'ultimo tratto e` un sentiero in salita, con vari terrapieni artificiali, che ci riporta al rifugio Pedrotti.
Il quarto giorno e` quello più impegnativo: il piano prevede la Cima della Vezzana (mt 3192), la più alta dell'intero gruppo. Chiediamo consigli a Mariano Lott, il bravo gestore del rifugio, che ci mette in guardia sulla possibilità di trovare neve. Non tutti siamo forniti di attrezzatura ma decidiamo di partire: nel caso le cose dovessero mettersi male, torneremo sui nostri passi. La prima tappa e` il Passo Bettega (mt 2665) da cui si scende in un ampio vallone dove cominciamo a scorgere la Vezzana. Qualche facile passaggio di 1' grado rende più divertente l'escursione. Sbuchiamo in una valle più stretta ed impervia con vari tratti innevati. Mariano era ben informato. Decidiamo comunque di continuare alla volta del Passo del Trevignolo (mt 2925) e scorgiamo, in fondo alla valle, una famigliola di stambecchi. Raggiunto il Trevignolo, la salita continua su un sentiero molto ripido e ghiaioso con vari massi resti di frane. Raggiunta la cima, il panorama e meraviglioso. Si vedono tutte le cime del gruppo ma anche quelle dei gruppi vicini tra cui riconosco il Civetta. Per il rientro al rifugio ripercorriamo la via dell'andata e arriviamo pochissimi minuti prima che si scateni il diluvio. Mariano ci fa i complimenti per il tempismo!
E` arrivato Venerdì 24 Luglio, l'ultimo giorno. Decidiamo di salire alla Cima Rosetta che abbiamo sino ad ora trascurato pur essendo la più vicina al rifugio dove alloggiamo. Con una rapida salita arriviamo alla croce in cima alla vetta; interessante leggere una targa che ricorda i lavori di smantellamento degli impianti di risalita che un tempo erano meta degli sciatori. L'obiettivo (raggiunto) era restituire allo stato originario la cima: tutto sommato le piste di San Martino di Castrozza sono più che sufficienti per accontentare sciatori e operatori turistici e qualche "sacrificio" lo si può fare. Ritornati al rifugio per prendere gli zaini, ci incamminiamo verso il Passo Rolle. Cinque giorni pieni e soddisfacenti; Elio aveva scelto molto bene ed il nostro pensiero va a lui per un commosso ricordo ed un ringraziamento di cuore. Marco Consonni.
7-8-9-10 luglio 2014. Trekking di più giorni. Tour della Bessanese
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Questa una breve relazione della prima gita di più giorni organizzata dalla nostra sezione CAI dal nostro Elio Vergani. Purtroppo il giro non è stato completato causa condizioni avverse del meteo ma è stata comunque una bellissima prima esperienza. Lunedi 07 luglio, siamo partiti in quattro, per il Tour della Bessanese; le previsioni non erano incoraggianti, ma la voglia di avventura ha prevalso. Siamo saliti al rifugio Gastaldi (prima tappa) sotto un temporale estivo degno di nota. Martedi 08 luglio, siamo ripartiti per il rifugio Cibrario (seconda tappa) sotto una fitta nevicata. L'inclemenza del tempo, il forte vento e la neve abbondante ancora presente sul percorso ci hanno messo a dura prova nell'affrontare i due passi a quota 3000 m.; il rifugio Cibrario e' stato comunque raggiunto senza particolari imprevisti. Mercoledi 09 luglio, stante il peggioramento delle condizioni atmosferiche, abbiamo dovuto abbandonare il nostro programma e scendere a Usseglio. Comunque bella esperienza e tutti soddisfatti ma con la voglia di tornarci a completare il giro.